Berliner Wassertisch: le fasi principali
Nel 1999 lo Stato federale di Berlino doveva far fronte problemi finanziari uguali a quelli di molte altre città e regioni d'Europa. Era indebitato per circa 34,8 miliardi di euro e l'Amministrazione della città non ha trovato altra soluzione al problema che quella di risparmiare denaro e privatizzare i servizi pubblici. A giustificazione di tale scelta politica è stato evocato il Trattato di Maastricht che impone bilanci "consolidati" agli stati membri della UE. Questa politica di privatizzazione, nota generalmente come PPP (partenariato pubblico-privato), è stata imposta contro la volontà della popolazione. Tra il 1994 e il 2007 Berlino vende beni pubblici per circa 13,7 miliardi di euro e il suo debito ammonta oggi a 62 miliardi di euro. All'epoca la politica si basava sul dogma: "il privato funziona meglio del pubblico" e nessuna forza politica di sinistra ha dato voce alle aspirazioni dei cittadini.
Entra in scena la democrazia diretta
2004 - Ispirato dal successo dei boliviani nella lotta contri la privatizzazione dell'acqua a Cochabamba (2000) un gruppo di Attac Berlino inizia un esame critico delle motivazioni a suo tempo avanzate per la parziale privatizzazione della BWB l'Azienda dell'Acqua di Berlino. Perchè questo interesse?
1999 - Il Senato di Berlino conclude con RWE e Veolia un contratto segreto della durata di 30 anni. Nell'ottobre di quell'anno la Corte Costituzionale di Berlino dichiara che il margine di credito del 2% previsto dall'accordo è incostituzionale. Il fatto è che lo Stato di Berlino garantisce esattamente questo tasso di profitto nel contratto segreto con le imprese private. La privatizzazione parziale di BWB avviene nella forma di una holding a struttura complessa di cui Veolia e RWE detengono insieme il 49,9% a parti uguali. È il più grande progetto di PPP municipale mai realizzato ad oggi.
2004 - Primo forte aumento del prezzo dell'acqua di Berlino (15,4%), acceso dibattito in città e tra la popolazione sulla politica di privatizzazione portata avanti dall'amministrazione.
2006 - Lancio del Berliner Wassertisch (Tavolo dell'Acqua di Berlino) in occasione di una riunione di informazione organizzata da Attac Berlino, ispirandosi ai "tavoli dell'acqua" del Venezuela. Viene deciso di mobilitarsi per un referendum popolare sulla pubblicazione dei contratti segreti (non era ancora possibile all'epoca ottenere un referendum per la rimunicipalizzazione di BWB. La situazione giuridica è mutata successivamente).
2007-2008 - Prima fase: petizione di iniziativa popolare "Mai più contratti segreti! I Berlinesi vogliono indietro la loro acqua". Nei 6 mesi successivi, fino a gennaio 2008, le firme raccolte e convalidate sono 39.679, quando ne bastavano appena 20.000. Il Senato di Berlino (maggioranza SPD/Linke) tenta di ostacolare l'iter con accuse di
incostituzionalità alle quali si oppongono cinque rappresentanti del Tavolo dell'Acqua di Berlino presentando un ricorso alla Corte costituzionale di Berlino il 18 aprile 2008.
2009 - La Corte Costituzionale di Berlino si pronuncia il 6 ottobre 2009 a favore del Tavolo dell'Acqua di Berlino aprendo così la strada alla seconda fase dell'iniziativa popolare. Le motivazioni della sentenza sono notevoli. Precisano che per il settore pubblico continua ad applicarsi prioritariamente il diritto pubblico anche in caso di vendita parziale a soggetti privati, e che il diritto privato che è generalmente invocato per giustificare la segretezza dei contratti (segreti operativi e commerciali) ha lo scopo principale di tutelare le persone private. I giudici sottolineano inoltre a più riprese la particolare natura dei servizi pubblici in quanto attività che devono essere tutelate. E poichè l'approvvigionamento di acqua potabile e la depurazione sono il nucleo portante del servizio pubblico, lo Stato non può uscire dal diritto pubblico ricorrendo a contratti redatti in base al diritto privato.
2010 - La seconda fase dell'iniziativa popolare ha inizio il 14 giugno 2010. Il 27 ottobre 2010 vengono convalidate 280.000 delle 320.700 firme presentate, anche se ne bastavano solo 170.000- Un risultato questo, considerato giustamente come un grande successo di democrazia diretta.
2011 - Il più cruciale ostacolo nella terza fase è superato con successo: 666 235 berlinesi il 13 febbraio 2011, votano Sì al quesito: "volete indietro la vostra acqua ?" e alla richiesta di rendere pubblici i contratti finora segreti. È il primo Referendum popolare vinto a Berlino.
2012 - Viene costituito, in base al paragrafo 3 della "legge popolare" un "Comitato speciale sui contratti dell'acqua". Ma dopo un anno di riunioni, la coalizione di governo (SPD/CDU) - contrariamente alla realtà e sostenuta da un Servizio scientifico parlamentare presuntamente obiettivo, conferma che quando il contratto è stati stipulato, tutto si è svolto nel rispetto delle regole. Il Senato non sottopone quindi al controllo giudiziario quel contratto scandaloso. Piuttosto che rescindere il contratto, come chiede il Tavolo dell'Acqua - e sarebbe stata anche la soluzione meno cara - la solo opzione rimasta è il riscatto oneroso. Il Parlamento approva un finanziamento di € 1,4 miliardi a questo fine. L'Autorità garante della concorrenza emette un'ordinanza contro BWB per il prezzo eccessivo dell'acqua potabile, confermata poi dalla Corte d'Appello regionale il 24 febbraio 2014. L'Autorità garante della concorrenza prevale quindi sul Senato di Berlino che controlla ora al 100% BWB. Il prezzo dell'acqua potabile dovrà scendere di circa il 17% all'anno. L'analisi del prezzo della depurazione non è stata ancora comunicata. Il riscatto delle azioni RWE è costato € 618 milion.
2013 - Il riscatto delle azioni Veolia è costato € 590 milioni. Il finanziamento è coperto da un prestito trentennale ottenuto a spese dei consumatori. L'Azienda dell'Acqua di Berlino è ritornata quindi di proprietà municipale al 100% Tuttavia il Senato della Città ha intenzione di continuare a far funzionare l'Azienda come una holding a scopo di lucro. Il Tavolo dell'Acqua di Berlino è contrario: "Prima la rimuncipalizzazione- Poi la democratizzazione!". Bozza di una "Carta dell'Acqua di Berlino" elaborata dal Tavolo dell' Acqua di Berlino come base per una gestione trasparente, socialmente equa e ecologicamente duratura dell'Azienda dell'Acqua di Berlino, con la partecipazione attiva della popolazione della Città.
29 novembre 2013 - Si costituisce il "Consiglio dell'Acqua di Berlino" come forum aperto a tutti coloro che intendono impegnarsi nella progettazione e realizzazione della nuova Azienda dell'Acqua di Berlino sotto il controllo dei cittadini.