Lettera del Movimento Europeo dell’Acqua agli/alle Europarlamentari sulla prossima Conferenza dell’ONU sull’Acqua 2023

In vista della convocazione da parte dell’Assemblea Generale dell’ONU della Conferenza sulla revisione completa di medio termine della realizzazione degli obiettivi fissati nel Decennio Internazionale per l’Intervento “Acqua per uno sviluppo sostenibile 2018-2028” (Conferenza dell’ONU sull’Acqua 2023), da tenersi a New York dal 22 al 24 marzo 2023, noi, movimenti, reti, ONG, sindacati, che siamo membri del Movimento Europeo dell’Acqua (EWM – European Water Movement), invitiamo il Parlamento UE e tutti gli/le Europarlamentari a contribuire attivamente e a partecipare agli eventi della suddetta Conferenza dell’ONU sull’Acqua.

Il Dipartimento delle Relazioni Internazionali dell’Unione Europea ha preparato un documento di comune presa di posizione per gli Stati Membri (SM) con temi da affrontare nei dialoghi interattivi della Conferenza. I temi proposti includono le modalità di governo, l’adattamento climatico ed il finanziamento.

Riguardo a tale documento, il Movimento Europeo dell’Acqua (EWM) condivide la posizione della UE sulla necessità di attuare una prospettiva basata sui Diritti Umani per la gestione ed il governo dell’acqua, che assicuri l’accessibilità al Diritto Umano all’Acqua ed ai Servizi Sanitari (HRWS – Human Right to Water and Sanitation) e il buono stato ecologico dei corpi idrici, sottolineando la necessità di migliorare i meccanismi di rendiconto e la trasparenza, e di regolare e controllare il coinvolgimento del settore privato e i connessi rischi per la garanzia dell’HRWS

A questo proposito vorremmo ricordare l’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) Right2Water, promossa dall’European Public Service Union (EPSU) e dall’EWM nel 2012. L’ICE ha raccolto oltre 1,8 milioni di firme a sostegno del riconoscimento e la garanzia dell’HRWS nella UE. La Risoluzione del Parlamento UE dell’8 settembre 2015 sulle misure a seguire della ICE e la vaga inclusione del diritto all’acqua nella recente Direttiva sull’Acqua Potabile (DWD – Drinking Water Directive) segnano un piccolo passo in questa direzione. Tuttavia, dieci anni dopo la ICE, la UE non riconosce e garantisce ancora pienamente l’HRWS così come stabilito nella risoluzione ONU e nella ICE. 

Apprezziamo anche il riconoscimento dell’urgenza di adattare la gestione dell’acqua al cambiamento climatico e quindi di proteggere settori essenziali quali, tra gli altri, l’agricoltura, l’energia e la pianificazione urbana. Tuttavia, è in primo luogo il ripristino del ciclo naturale dell’acqua che va inteso come la chiave per mitigare il clima stesso, fornendo sufficiente acqua in portata e quantità per ecosistemi salubri e sostenibili, e assicurando l’accesso per tutti ai servizi idrosanitari. E garantire quindi la sostenibilità dei processi produttivi, che dipendono dagli esseri umani e dalla natura. In tal senso, l’accesso per tutti ai servizi idrosanitari va reso prioritario rispetto agli altri usi produttivi.

La stessa UE riconosce gli impatti negativi sugli ecosistemi fluviali europei causati dalla produzione e sviluppo dell’energia idraulica. In tal senso facciamo appello al rispetto della Direttiva Quadro sull’Acqua (WFD – Water Framework Directive) i cui obiettivi ambientali richiedono l’ottenimento del “buono stato ecologico” di tutti i corpi idrici, condizione prioritaria e imprescindibile per la produzione di energia o per qualsiasi altra attività produttiva

In questo contesto, chiediamo che l’acqua, nella sua qualità di sostanza essenziale di vita, venga posta in cima all’agenda dell’ONU quale naturale Diritto Umano e bene comune escluso da qualsiasi mercificazione, finanziarizzazione e privatizzazione. E’ imperativo che i dibattiti sull’acqua quale bene comune e diritto umano siano orientati al pubblico interesse e non manipolati dagli interessi delle multinazionali e dei mercati globali. A questo riguardo la UE ed il suo posizionamento devono abbandonare il mantra del finanziamento privato e degli schemi innovativi di finanziamento. La gestione del ciclo idrico deve essere affrontata in ambito pubblico mediante finanziamento pubblico

Da parte dell’EWM e in coordinamento con il movimento internazionale per l’acqua, the People’s Water Forum, stiamo seguendo e partecipando da tempo al processo verso la Conferenza ONU sull’Acqua.

E’ urgente e necessario mantenere ed approfondire il dialogo tra tutti i soggetti sociali ed istituzionali che si battono per l’acqua quale diritto umano e bene comune, così da assicurare loro la piena partecipazione ed evitare che la Conferenza ONU sull’Acqua 2023 venga cooptata da interessi privati e depredatori ambientali. Alla luce della nostra esperienza, è reale il rischio di finire in un dibattito non democratico, vista l’esclusione dalla partecipazione alla Conferenza di molte realtà e reti sociali provenienti da tutto il mondo, nonostante la loro consistenza, rilevanza e riconosciuto valore a livello mondiale. Infatti, nessun membro del Movimento Europeo dell’Acqua è stato invitato al Gruppo Informale UE di Esperti sull’Acqua che ha elaborato la posizione UE con la presunta partecipazione di Organizzazioni della Società Civile.

Tutti noi dobbiamo mobilitarci per trovare alternative socio-ecologiche che preservino la vita sul nostro pianeta ed assicurino il benessere delle nostre comunità e città. Chiediamo la vostra partecipazione a questo compito e il vostro fermo sostegno ad un quadro di governo democratico del ciclo dell’acqua fuori da qualsiasi mercificazione, finanziarizzazione e privatizzazione. Vi esortiamo a partecipare alle nostre iniziative e ad invitarci a quelle che metterete in campo a livello comunitario o di singolo Stato Membro. Vi chiediamo il massimo sforzo per l’attuazione dell’HRWS sia nel nostro continente che in tutto il mondo anche in occasione dei lavori della Conferenza ONU per l’Acqua ai quali sicuramente molti/e di voi prenderanno parte.