Stop ai bombardamenti turchi sulla diga di Tişrin nell’amministrazione autonoma del Nord-Est della Siria
12 gennaio 2025
Dichiarazione del Movimento Ecologico Europeo per il Kurdistan (Tev-Eko)
L’Amministrazione autonoma del Nord-Est della Siria, che comprende le zone popolate dai Curdi del Rojava, ha dichiarato che la diga di Tişrin sul fiume Eufrate è sul punto di collassare a causa degli intensi attacchi condotti dall’esercito turco e dai gruppi terroristi jihadisti ad esso affiliati. Al riguardo l’Amministrazione ha evidenziato come la distruzione di questa imponente riserva d’acqua nella propria regione, con una capacità di 1,9 miliardi di metri cubi, minaccia la vita biologica per un lungo tratto della valle dell’Eufrate che è ecologicamente il territorio più diversificato di questa regione. Ha fatto appello alla comunità internazionale affinché dia prova di solidarietà prima che questa più devastante distruzione abbia luogo.
Da diversi anni lo Stato turco ed i gruppi jihadisti ad esso affiliati distruggono con operazioni militari silos per cereali, infrastrutture elettriche ed idriche, ed aree residenziali civili appartenenti all’Amministrazione autonoma del Nord-Est della Siria. Gli attacchi alle infrastrutture alimentari, idriche ed elettriche creano una devastazione che impatterà in ugual misura sulle generazioni future. A fronte di un Medio Oriente a rischio di grave siccità, questi attacchi contro le risorse idriche e le infrastrutture non colpiscono solo la popolazione dell’Amministrazione autonoma ma anche tutti gli esseri viventi della regione.
La deliberata distruzione delle risorse ecologiche è un crimine contro l’umanità. Questi attacchi costituiscono crimini di guerra. Con la distruzione delle risorse le generazioni future vengono private del diritto all’esistenza. Questi attacchi costringeranno la regione ad un futuro di quasi estinzione, lasciandola arida, senza vita e pesantemente contaminata per generazioni dalla devastazione della guerra.
A questo punto è chiaro che il prolungamento di questi attacchi porterà ad una distruzione irreversibile. Questa potrebbe riguardare anche il probabile danneggiamento della diga di Tabqa, situata a valle, diverse volte più grande in termini di altezza e capacità di invaso. E’ perfino possible che la diga di Tabqa venga distrutta e che la risultante enorme onda d’acqua distrugga le vite umane, le infrastrutture, così come la vita ecologica fino a Deyr-ez-Zor e all‘Iraq.
I 27 principi di massima per “la protezione dell’ambiente in relazione ai conflitti armati” (PERAC), adottati dall’Assemblea Generale dell’ONU nel dicembre 2022, costituiscono il quadro fondamentale della legge internazionale sulla “Prevenzione dello sfruttamento dell’ambiente nelle guerre e nei conflitti armati”. Su questa base facciamo appello all’ONU e a tutte le principali istituzioni internazionali affinché si assumano le loro responsabilità e agiscano.
Lanciamo inoltre il seguente appello ai responsabili ed ai governi dell’Europa: la distruzione della diga colpirebbe una zona assai vasta e causerebbe lo spostamento forzato di centinaia di migliaia di persone. In tal caso risulterebbe inevitabile una nuova ondata di migranti e rifugiati, diretta in particolare verso i paesi europei. Se si vuole evitare una nuova ondata di migrazioni di massa e di rifugiati, occorre intraprendere immediatamente i passi necessari per fermare questi attacchi.
Inoltre nella regione vi sono campi e prigioni dove migliaia di terroristi dell’ISIS e diverse decine di migliaia di loro familiari sono tenuti sotto controllo dall’Amministrazione autonoma. In caso di distruzione della diga di Tişrin e delle conseguenti critiche condizioni politiche, non ci sarebbe più il controllo su questi centri. Non vogliamo pensare ai rischi sulla sicurezza che deriverebbero da tale situazione.
Visti i recenti sviluppi della guerra civile siriana che hanno portato ad un cambio di regime, l’Amministrazione autonoma del Nord-Est della Siria tiene una posizione chiave per l’instaurazione di una Siria stabile e democratica. Pertanto, l’approccio a favore della regione autonoma è una misura fondamentale per costruire un futuro stabile in Siria.
Desideriamo anche appellarci al pubblico sensibile alle istanze ecologiche e a tutti i circoli democratici: ancora una volta ci troviamo ad affrontare gli attacchi da parte della Turchia e dei gruppi jihadisti ad essa affiliati, che stanno trasformando la risorsa idrica in un’arma strategica contro la società e la natura vivente. La Regione autonoma del Nord-Est della Siria si è sviluppata negli ultimi 13 anni in una prospettiva democratica, ecologica e di liberazione della donna. Proteggere questa struttura è il nostro primo dovere. A questo scopo facciamo appello a tutti ad alzare la voce e a reagire con più forza contro questi attacchi.
Continueremo a difendere e a rafforzare la nostra solidarietà nei confronti della Regione autonoma del Nord-Est della Siria, dove la coscienza democratica ed ecologica è un principio fondamentale.
Tev-Eko è una ong creata di recente in solidarietà con i movimenti ecologici in Kurdistan
contatti : tev-eko (at) riseup.net