ABC Napoli non si tocca!

Nel gennaio di quest’anno si è conclusa la trasformazione legale di ARIN spa in azienda speciale ABC Napoli.

Veniva a chiudersi un ciclo di lotte iniziato circa 10 anni fa quando, dinanzi alla delibera del 23 novembre 2004, che apriva ai privati la gestione del servizio idrico integrato in tutto l’Ambito Territoriale Ottimale (ATO 2 Campania, comprendenta 136 comuni delle provincee di Napoli e Caserta), il Comitato napoletano, il comitato casertano e i comitati per l’acqua pubblica, oltre ad un vasto movimento di cittadini imposero il ritiro della delibera. Da allora ripetutamente abbiamo chiesto all’Amministrazione Comunale di Napoli di avviare la trasformazione della spa in azienda speciale per eliminare il profitto ed eliminare qualsiasi possibilità di vendere ai privati quote azionari della società ARIN. Quello che la precedente Amministrazione Comunale (Sindaco Iervolino e Assessore al Bilancio Realfonzo) non ha realizzato è stato possibile, dopo la vittoria referendaria, con l’attuale amministrazione (Sindaco De Magistris e Assessore al ramo Lucarelli) la trasformazione si è concretizzata. Napoli è la prima città in Italia ad aver ripubblicizzato il proprio servizio idrico.

Questa trasformazione ha creato un notevole entusiasmo ed una grande aspettativa di cambiamento infatti numerose città in Italia hanno cominciato ad orientarsi, sollecitati dai comitati, verso un percorso di ripubblicizzazione.

Proponemmo quindi all’Amministrazione Comunale di coorganizzare a Napoli un incontro con i Sindaci, le Amministrazioni e i comitati per dare ulteriore spinta a questa volontà di cambiamento. Se Napoli è riuscita, ripubblicizzare si può anzi si deve.

Già nella preparazione del convegno, slittato da marzo ad aprile, cominciammo a comprendere che qualcosa non andava nel verso giusto, si evidenziavano titubanze e rinvii. Intanto le elezioni politiche di Febbraio, da cui il Sindaco e la sua maggioranza uscivano fortemente indeboliti, la creazione di un Governo delle “larghe intese”, volute dal rieletto Presidente Napolitano, che punta alle privatizzazioni dei servizi pubblici, per altro richieste dalla Triplice (FMI, BCE, Commissione europea), mettevano in pericolo la stessa ABC Napoli. Nel Convegno del 24 Aprile evidenziammo le difficoltà che si stavano determinando ma con convinzione abbiamo ribadito che non si torna indietro. L’azienda speciale, che abbiamo voluto e su cui per anni abbiamo lottato, l’avremmo difesa con tenacia: ABC Napoli non si tocca!

Con forza abbiamo posto e poniamo all’Amministrazione Comunale di “mettere in sicurezza” l’azienda speciale rispetto ai molti problemi ancora da risolvere:

  • affidamento da parte dell’ATO (oggi commissariato, ma avente pieni poteri)
  • piano industriale
  • valutazione della gestione pregressa
  • piano economico e tariffario
  • consiglio di amministrazione incompleto

In questi mesi abbiamo incalzato l’AC ma le risposte sono state in alcuni casi aleatorie, in altri c’è stato uno scaricabarile, in altri ancora i problemi posti sembravano sovrastimati o che addirittura non esistessero. Ovviamente questo ha interrotto il confronto con l’AC e le ultime vicende relative agli aumenti tariffari (i più solerti in Italia ad approvare le direttive dell’AEEG invece di contestarle) e la recente proposta di Legge Regionale calibrata per favorire la privatizzazione del SII, ci pongono in forte preoccupazione rispetto alle stesse sorti di ABC Napoli. Non è ancora facile comprendere fino in fondo i giochi politici che si stanno definendo sulla gestione del SII in Campania ma è certo che ci opporremo alla proposta di Legge e con forza ribadiamo: ABC Napoli non si tocca!

Comitato Acqua Pubblica Napoli