L’European Water Movement condanna l’assedio di Gaza e chiede con urgenza il rispetto dei Diritti umani e della Legge internazionale
L’European Water Movement (EWM – Movimento Europeo per l’Acqua) condanna con forza l’assedio in corso e la sottrazione di acqua e di altri beni di prima necessità nei confronti della popolazione di Gaza da parte del governo di Israele. Facciamo appello a tutte le parti in causa affinché rispettino nelle loro azioni i diritti umani e la legge internazionale.
Da lungo tempo la popolazione di Gaza deve sopportare tremende privazioni, tra cui il limitato accesso ad acqua potabile sicura e pulita ed ai servizi sanitari e la mancanza di una adeguata assistenza sanitaria. Queste condizioni non sono solo disumane ma costituiscono anche una violazione di diritti umani fondamentali. Le già terribili conseguenze umanitarie causate dal prolungato assedio di Gaza in corso da 16 anni si sono rapidamente deteriorate a partire da lunedì 9 ottobre 2023, allorché Israele ha interrotto il flusso di beni essenziali, tra cui acqua pulita e forniture mediche, ed ha intensificato i bombardamenti aerei nel corso della settimana. Ora che il combustibile necessario per mantenere in esercizio l’infrastruttura idrica si sta esaurendo, l’Agenzia ONU per I Rifugiati Palestinesi avverte che due milioni di persone sono a rischio imminente.
L’EWM sostiene fermamente il proprio impegno per l’affermazione dei principi di giustizia, eguaglianza e rispetto dei diritti umani. Siamo convinti che ogni individuo, indipendentemente dalla sua ubicazione, ha diritto all’accesso ad acqua pulita e sicura, quale necessità di base per la vita. L’assedio di Gaza sta esacerbando la già critica situazione idrica dei palestinesi. A partire dalla firma degli Accordi di Oslo del 1995, Israele ha rapidamente consolidato il proprio controllo sulle forniture di acqua nella regione.
Attualmente esso controlla l’87% delle risorse idriche della Palestina ed ha instaurato una condizione di “apartheid idrico” in cui ai palestinesi è negato il controllo e l’accesso alle risorse idriche e viene limitato il consumo di acqua a livelli molto al di sotto degli standard minimi fissati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
La situazione è particolarmente drammatica a Gaza, dove il 97% dell’acqua non è in condizioni da essere bevibile. Secondo gli incaricati al monitoraggio dei diritti umani, la fornitura intermittente e di bassa qualità da parte di Israele ha lentamente intossicato per anni i residenti. Le infrastrutture idriche e sanitarie hanno costituito obiettivi di bombardamenti aerei israeliani sia nel passato che nel corso dell’attuale assedio, e questo ha portato ad un sovrasfruttamento ed inquinamento delle falde acquifere. La privazione di acqua nei confronti dei palestinesi per bere, cucinare, per l’igiene e per l’agricoltura ha causato un severo impatto sulla salute pubblica, inclusi più alti livelli di mortalità infantile e materna e la diffusione di malattie da acqua infetta.
La legge internazionale, tra cui la Convenzione di Ginevra, stabilisce ufficialmente l’obbligo di tutte le parti in conflitto ad assicurare il benessere dei civili e ad assicurare loro l’accesso ai beni di prima necessità. Ci appelliamo al governo israeliano e a tutte le parti coinvolte nella regione a rispettare questi obblighi legali e a dare priorità al benessere della popolazione civile di Gaza. Inoltre l’AWJN sollecita urgentemente la comunità internazionale, incluse le Nazioni Unite e gli stati membri, ad intraprendere azioni immediate e concertate per alleviare le sofferenze della popolazione di Gaza.
Facciamo appello per la fine dell’assedio, il ripristino dell’accesso ad acqua pulita e la facilitazione degli interventi umanitari per affrontare le terribili condizioni di vita nella regione.
In spirito di solidarietà stiamo accanto alle organizzazioni e alle persone che stanno operando infaticabilmente per affrontare la crisi idrica e umanitaria in Gaza. Continueremo ad alzare le nostre voci e a sostenere i diritti e il benessere del popolo palestinese.
L’EWM ribadisce il proprio impegno per l’affermazione dei principi di giustizia, dei diritti umani e dell’accesso per tutti all’acqua pulita. Ci uniamo a coloro che condividono i nostri valori e le nostre aspirazioni per un mondo più giusto ed equo.
Scarica la dichiarazione stampa in italiano, inglese, spagnolo, francese e serbo-croato.
Leggi anche la dichiarazione stampa sul rilascio di Gaza da parte dei nostri colleghi della Rete africana per la giustizia idrica in inglese, spagnolo e italiano.