Ancora una volta la Commissione europea delude i cittadini che sostengono l'iniziativa per il diritto all'acqua

Brussels, 31 Gennaio 2018

Oggi gli attivisti europei per l’acqua affermano che la proposta per una nuova Direttiva sull’acqua potabile recentemente trapelata è deludente e non risponde alle aspettative dei cittadini e delle organizzazioni che hanno sostenuta la prima Iniziativa Cittadina European( ICE) sul diritto all’acqua. La revisione di questa direttiva era stata elaborata dalla Commissione come unica risposta alla ICE. Cinque anni dopo, questa bozza non risponde a nessuna delle richieste sostenute da quasi due milioni di persone.

Elisabetta Cangelosi, membro del Movimento Europeo per l’Acqua afferma: “Abbiamo aspettato una risposta per cinque anni e il risultato non poteva essere più deludente. Anche se apprezziamo il timido sforzo della Commissione per includere disposizioni relative all’accesso universale all’acqua e l’enfasi su minoranze e gruppi vulnerabili, questo testo non ha nulla a che vedere con il diritto umano all’acqua riconosciuto dalle Nazioni Unite e chiesto dai cittadini”.

Il diritto umano all’acqua, per come è definito dalle Nazioni Unite implica che l’acqua debba essere accessibile, sicura, accettabile, sufficiente e economicamente abbordabile. La bozza di Direttiva sull’Acqua Potabile risponde solo ai primi tre aspetti.

David Sánchez, direttore di Food & Water Europe aggiunge, “La proposta della Commissione ignora semplicemente la sfida più difficile per il Diritto Umano all’acqua nel contesto Europeo, la questione dell’abbordabilità. Con migliaia di famiglie cui è stata tagliata l’acqua negli ultimi anni perché non riescono a pagare le bollette, garantire l’accesso all’acqua non è abbastanza. C’è bisogno di coraggio politico da parte della Commissione per mettere in discussione le compagnie private che traggono profitto dalla gestione dell’acqua per poter davvero implementare questo diritto umano in Europa”.

La proposta include disposizioni per promuovere l’accesso gratuito all’acqua negli spazi pubblici, inclusi gli edifici pubblici, ma dimentica di specificare che si debba trattare di acqua di rubinetto.

Jutta Schütz, membro di Wasser in Bürgerhand aggiunge, “La formulazione vaga della Commissione permette di interpretare che l’installazione di distributor di acqua in bottiglia potrebbe essere sufficiente. E’ necessario risolvere questa mancanza in modo che la Direttiva sull’acqua potabile sia coerente con gli sforzi per eliminare la plastica a livello europeo, come per esempio la Plastics Strategy e il Circular Economy Package, e mettere in discussione questa produzione industriale inaccettabile e dannosa per l’ambiente”.

Contatti

Elisabetta Cangelosi, European Water Movement, +32 488 08 00 21 (mobile), Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

David Sánchez, Direttore, Food & Water Europe, +32 (0) 485 842 604 (mobile), Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Jutta Schütz, Wasser in Bürgerhand, +49 (0) 157 390 808 39 (mobile), Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.