Bari, 7 ottobre 2017
Noi tutti, aderenti alla Rete per la Difesa delle Fonti d’Acqua del Mezzogiorno d’Italia,
DICHIARIAMO
che il riconoscimento concreto del diritto all’acqua è un obiettivo imprescindibile del presente e del prossimo futuro.
E siamo determinati a perseguirlo.
PREMESSO
che nel luglio del 2010 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adotta la Risoluzione 64/92, che riconosce l’accesso a un’acqua sicura e pulita e all’igiene come diritto umano.
La Risoluzione è stata approvata con 122 voti favorevoli, nessun contrario e 41 astenuti. Tra i Paesi che hanno approvato la decisione, troviamo essenzialmente i Paesi impoveriti. Gli astenuti, invece, sono la maggior parte dei Paesi geograficamente europei o politicamente affini, nonché Paesi di indubbio rilievo economico e politico su scala internazionale quali gli Stati Uniti, il Canada, il Regno Unito e il Giappone, tutti componenti del G7.
Riconoscere concretamente il diritto all’acqua, senza il sostegno dei Paesi che esercitano una grande influenza sul piano globale, appare assai arduo.