35 items tagged "Italia"

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Profitti nella tariffa di Umbra Acque SpA

Category: Focus per Paese e Città
Creato il Lunedì, 24 Luglio 2017 13:48

Metodo tariffario Idrico MTI-2, 2016-2019 

Nel 2003 i comuni dell'ATI 1 e 2 dell'Umbria hanno affidato la gestione del servizio idrico a Umbra Acque spa, partecipata dalla multinazionale ACEA spa e quindi dalla francese SUEZ, perché la gestione totalmente pubblica era costosa, corrotta e inefficiente. L'intervento del privato avrebbe dovuto garantire una gestione efficiente basata sulla realizzazione degli investimenti, la manutenzione delle reti e degli impianti di proprietà dei Comuni concessi in uso a Umbra Acque spa. Tutto ciò in cambio del pagamento di tariffe approvate in base ad un piano tariffario di 25 anni, che prevedeva un aumento anno dopo anno in funzione della realizzazione degli investimenti. Tariffa che prevedeva tra le componenti l'adeguata remunerazione del capitale investito, cioè il profitto minimo garantito della gestione del 7% fisso sul totale del capitale investito.

Già nel 2011 i cittadini si sono resi conto che la privatizzazione dell'acqua era una cosainaccettabile, perché l'acqua è un bene fondamentale per la vita e sull'acqua non si può fare profitto. Si sono anche resi conto che l'intervento dei privati non aveva affatto migliorato la gestione, visti gli aumenti di perdite nelle reti e l'incompleta realizzazione dei piani degli investimenti. L'unica cosa che aumentava era la tariffa, mentre la qualità del servizio diminuiva. Per questo nel 2011 i cittadini hanno votato il referendum contro la privatizzazione dei servizi pubblici e contro il profitto garantito sulle tariffe dell'acqua, referendum che non è stato mai rispettato.

Leggere il seguito sul sito del Comitato Umbro Acqua Pubblica

L’Attacco alle fonti d’acqua nel Mezzogiorno d'Italia

Category: Focus per Paese e Città
Creato il Sabato, 11 Febbraio 2017 18:21

Nel centro sud Italia è stato sferrato un attacco alle fonti d’acqua e all’intero sistema idrico. Le multinazionali puntano ad accorpare il ciclo idrico integrato dell’intero meridione, il cd distretto appenninico, al fine di accaparrarsi la mega gestione e realizzare la più grande privatizzazione d’Europa, in contrasto con l’esito del referendum del 2011.

L’obiettivo prioritario sono le fonti poiché è più facile prenderne il controllo ed esse producono molto profitto, a fronte di spese e rischio minimi. Con la gestione del rubinetto principale è favorita l’acquisizione dell’intero ciclo integrato e il condizionamento politico del territorio.

La strategia delle lobby

Per il perseguimento dell’obiettivo, la strategia in campo è diversificata temporalmente, per settore d’intervento e territorio, ma l’obiettivo è unico: giungere ad accorpare le Regioni del centro sud e affidare la gestione del ciclo integrato a un’unica gigantesca Corporation. Senza dimenticare che le multinazionali in campo gestiscono anche rifiuti ed energia e puntano a realizzare gli stessi processi anche in questi altri settori, mediante la costituzione di una gigantesca multiutiliy.

Acqua privata, Frosinone e provincia si ribellano: revocato il contratto con Acea

Category: Focus per Paese e Città
Creato il Mercoledì, 14 Dicembre 2016 22:30

Erano giorni, ormai, che a Frosinone non si parlava d’altro. “Mandare a casa Acea” era l’impegno che la maggioranza dei sindaci degli 82 comuni della provincia si erano presi. Con in prima fila il capoluogo, seguito da Cassino e da Ceccano, le tre amministrazioni ribelli. E alla fine la delibera è arrivata, secca: “Risoluzione del contratto di gestione del servizio idrico integrato”. La convenzione firmata nel 2003 dalla provincia di Frosinone con la multiutility romana è per i sindaci ormai lettera morta, un treno arrivato a fine corsa.

Destituito il CdA dell’Azienda speciale ABC (Acqua Bene Comune) di Napoli

Category: Notizie locali
Creato il Mercoledì, 21 Settembre 2016 18:30

L’usurpazione del potere dei cittadini e il rito sacrificale

Nel giugno 2011, più di 26 milioni di cittadini espressero in maniera chiara la loro opposizione alla privatizzazione del servizio idrico e la loro scelta in favore della gestione pubblica approvando l’eliminazione del profitto dal calcolo di fissazione della tariffa dell’acqua potabile e del trattamento delle acque reflue. Il potere dei cittadini stabili che le scelte delle classi dirigenti (governo, imprese, sindacati, mondo accademico) operate durante il regime berlusconiano (poi mantenute dai governi Monti, Letta e Renzi) dovevano essere abbandonate e sostituite da disposizioni miranti a trattare l’acqua come bene comune pubblico e come diritto (e non merce).

La città di Napoli è stata l’unica città italiana importante a ripubblicizzare il servizio idrico dando vita all’Azienda speciale pubblica ABC la cui nascita fu celebrata come una vittoria politica e socioeconomia nel pieno rispetto dei risultati referendari. Una « solitudine » che è rimasta tale in questi anni perché, altrove in Italia, le classi dirigenti non hanno rispettato affatto il potere legislativo degli Italiani, anzi hanno fatto di tutto per svuotarlo di senso e calpestarlo, pretestando invece di agire al fine di renderlo più concreto ed efficace. Si tratta di una vera e propria usurpazione del potere dei cittadini… in nome dei cittadini

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Il movimento per l'acqua verso ed oltre la COP 21 di Parigi

Category: Focus per Paese e Città
Creato il Lunedì, 02 Novembre 2015 20:45

Dal 30 novembre all’11 dicembre 2015 si terrà a Parigi la 21° Conferenza delle Parti dell'ONU sui Cambiamenti Climatici. Si tratta di un'importante occasione per rimettere al centro dell'agenda politica nazionale e internazionale i temi che riguardano il modello di gestione delle risorse, la tutela ambientale, i diritti delle comunità, la difesa dei beni comuni e, più in generale, il sistema economico.

Come movimento per l'acqua siamo interessati a contribuire al dibattito e al percorso di avvicinamento a questo importante appuntamento.

Siamo consapevoli che la concomitanza di diversi fattori (quali il ricaldamento globale, la caratteristica intrinseca dell’acqua di essere risorsa vitale ripartita in modo ineguale sul nostro pianeta, la rapida crescita demografica mondiale, l'incremento dei consumi, i pericolosi nazionalismi, l’essere diventato fattore economico determinante) ha fatto sì che l’acqua sia e sarà sempre più scarsa e, quindi, obiettivo della politica nazionale e internazionale.

Siamo anche consapevoli che la crisi idrica globale nasce da una scarsità “man-made” della risorsa acqua: una scarsità prodotta dall’uomo e dal sistema economico, alterando il ciclo idrico e l'integrità degli ecosistemi. Per citare V. Shiva: “la crisi dell’acqua è una crisi ecologica che ha cause commerciali ma non soluzioni di mercato” (Le guerre dell’acqua - 2002).

E’ proprio nel momento in cui l’acqua diviene “scarsa” che ancor di più si concentrano su di essa le attenzioni del mercato, trasformandola così da bene comune a bene commerciabile.

Leggere il seguito sul sito del Forum Italiano dei movimenti per l'acqua

Legge sull'acqua in Sicilia

Category: Focus per Paese e Città
Creato il Martedì, 11 Agosto 2015 11:38

Una vittoria dei movimenti e degli enti locali che da anni resistono alle privatizzazione e difendo il diritto all'acqua pubblica

Palermo, 11 agosto 2015.

La decennale lotta dei movimenti e degli enti locali per l'acqua pubblica ha trovato ieri sera il punto di approdo con l'approvazione del ddl 455 "disciplina in materia di risorse idriche".

In un contesto nazionale nel quale l'esito dei referendum del 2011 viene aggirato con la legge di stabilità e lo Sblocca Italia per indurre i Comuni a mettere sul mercato i servizi pubblici, la Sicilia infine alza la testa e ribadisce le competenze esclusive in materia di acque pubbliche assegnate dallo Statuto autonomo che ha rango costituzionale.

Malgrado i tentativi di bloccare l'iter della legge attraverso la pregiudiziale su presunti vizi di incostituzionalità presentata dall'MPA, un ossimoro che svela le contraddizioni della politica siciliana, l'Assemblea regionale è andata avanti sul testo esitato dalla IV Commissione ARS, sventando il previsto commissariamento del governo nazionale per ottobre.

Report della conferenza "Acqua pubblica" - 9 e 10 maggio 2015

Category: Focus per Paese e Città
Creato il Venerdì, 29 Maggio 2015 09:00

Due giorni di discussione tra i comitati contro la privatizzazione dell’acqua di Albano, Amaseno, Aprilia, Arezzo, Padova, Pistoia, Prato, Rocca Priora, Umbria, Velletri, Valdarno sul referendum tradito, gestione pubblica e partecipata del servizio idrico, tariffe e obbedienza civile con l’autoriduzione dalla bolletta della quota di profitto abrogata con il referendum.

In Umbria centinaia di autoriduzione delle fatture !

Category: Focus per Paese e Città
Creato il Giovedì, 24 Ottobre 2013 21:21

Sono centinaia i cittadini umbri, utenti del servizio idrico, che autoriducono la fattura dell'acqua dell'odioso balzello della Remunerazione del Capitale Investito (RCI), il profitto dei gestori privati che veniva garantito dalla legge italiana e che è stato abrogato con i referendum. L'esito positivo del referendum di giugno 2011 ha fornito al Comitato Umbro Acqua Pubblica un arma in più per lottare contro la privatizzazione dell'acqua!

Il Comitato Umbro Acqua Pubblica è nato nel 2006, in appoggio al “Comitato Tutela Rio Fergia” di Boschetto, mobilitato contro la multinazionale Rocchetta Spa che imbottiglia l'acqua dell'Appennino Umbro, prosciugando nel tempo la nappa freatica lasciando a secco i torrenti della zona e mettendo a rischio anche gli acquedotti che riforniscono gran parte della regione. Da qui il passaggio alle mobilitazioni contro la privatizzazione del Servizio Idrico Integrato (SII), l'altra faccia della mercificazione dell'acqua, è stato quasi naturale.

Acqua ad Aprilia: Fatti e misfatti

Category: Focus per Paese e Città
Creato il Mercoledì, 09 Ottobre 2013 20:00

Fatti e misfatti
Acqua ad Aprilia: una storia infinita di corsi e ricorsi

Nella operosa cittadina a sud del Lazio (Ato4) la privatizzazione dell’acqua e dei servizi idrici ha portato alla esasperazione la gente, ignara della tegola che le era caduta sulla testa: l’aumento delle bollette dal 50 fino al 330 per cento. La reazione è stata immediata: la costituzione di un comitato a tutela del bene più prezioso e la definizione, via, di una strategia per opporsi a questa forma di sciacallaggio. La battaglia, fra alti e bassi, è stata dura e non è ancora finita. Ma la morale di tutta la storia è che l’unità e la partecipazione sono armi più efficaci di qualsiasi intimidazione, da qualsiasi parte essa venga.

ABC Napoli non si tocca!

Category: Focus per Paese e Città
Creato il Martedì, 08 Ottobre 2013 19:17

Nel gennaio di quest’anno si è conclusa la trasformazione legale di ARIN spa in azienda speciale ABC Napoli.

Veniva a chiudersi un ciclo di lotte iniziato circa 10 anni fa quando, dinanzi alla delibera del 23 novembre 2004, che apriva ai privati la gestione del servizio idrico integrato in tutto l’Ambito Territoriale Ottimale (ATO 2 Campania, comprendenta 136 comuni delle provincee di Napoli e Caserta), il Comitato napoletano, il comitato casertano e i comitati per l’acqua pubblica, oltre ad un vasto movimento di cittadini imposero il ritiro della delibera. Da allora ripetutamente abbiamo chiesto all’Amministrazione Comunale di Napoli di avviare la trasformazione della spa in azienda speciale per eliminare il profitto ed eliminare qualsiasi possibilità di vendere ai privati quote azionari della società ARIN. Quello che la precedente Amministrazione Comunale (Sindaco Iervolino e Assessore al Bilancio Realfonzo) non ha realizzato è stato possibile, dopo la vittoria referendaria, con l’attuale amministrazione (Sindaco De Magistris e Assessore al ramo Lucarelli) la trasformazione si è concretizzata. Napoli è la prima città in Italia ad aver ripubblicizzato il proprio servizio idrico.

Nonostante il pronunciamento del Consiglio di Stato l'Authority prova di nuovo ad aggirare i referendum: ora vogliamo le dimissioni!

Category: Comunicato stampa
Creato il Lunedì, 04 Febbraio 2013 13:37

COMUNICATO STAMPA

L'Autorità per l'Energia Elettrica ed il Gas ha deliberato sul rimborso delle bollette consegnate agli utenti dai gestori del servizio idrico che non rispettavano referendum per l'acqua pubblica per il periodo di luglio-dicembre 2011: ancora una volta aggira e disattende il voto popolare.

I parametri del rimborso, infatti, disattendono del tutto il parere di ieri del Consiglio di Stato e quello della Corte Costituzionale a suo tempo espresso. L'Autorità intende infatti seguire “i criteri già utilizzati per la definizione del c.d. Metodo Tariffario Transitorio che copre il biennio 2012-2013”, all'interno del quale, secondo l'Autorità “già si sono considerati gli effetti del referendum abrogativo”. Il metodo Tarriffario Transitorio è in realtà una truffa al voto referendario contro cui il Forum Italiano dei Movimenti per l'acqua si è già mobilitato fin dalla fine del 2011 e di cui torna a chiedere l'immediato ritiro. Ma di fronte ad una così reiterata volontà di non riconoscere la volontà popolare, neppure di fronte al pronunciamento del Consiglio di Stato, non resta che chiedere anche le immediate dimissioni dell’Autorità.

L'Autorità approva la nuova tariffa dell'acqua in violazione del referendum

Category: Comunicato stampa
Creato il Mercoledì, 23 Gennaio 2013 16:05
Dal decreto di Ferragosto alla tariffa di Capodanno. Ovvero come uccidere la Democrazia durante le vacanze
 
Il 28 Dicembre 2012 l'Autorità per l'Energia Elettrica ed il Gas ha approvato il nuovo Metodo Tariffario Transitorio 2012-2013 per il Servizio idrico Integrato sancendo, nei fatti, la negazione dei Referendum del Giugno 2011, con cui 27 milioni di cittadini italiani si erano espressi per una gestione dell'acqua che fosse pubblica e fuori dalle logiche di mercato.
 
Già il Governo Berlusconi, solo due mesi dopo i referendum, aveva varato un decreto che, reintroducendo sostanzialmente la stessa norma abrogata, avrebbe portato alla privatizzazzione dei servizi pubblici locali. Tale decreto è stato poi dichiarato incostituzionale.
 

Reggio Emilia verso la ripubblicizzazione dell'acqua!

Category: Notizie locali
Creato il Martedì, 18 Dicembre 2012 11:29

Il percorso verso la ri-pubblicizzaione della gestione del Servizio Idrico Integrato in provincia di Reggio Emilia, ieri ha fatto un altro importantissimo passo avanti.

Con 27 voti favorevoli e soli 3 astenuti la mozione presentata dal Comitato Acqua Bene Comune è stata approvata in Consiglio Comunale. Dopo una discussione in aula molto intensa e partecipata, durata diverse ore, la maggioranza dei consiglieri della Sala del Tricolore  ha votato quasi all'unanimità il testo sui cui il Comitato ha raccolto oltre 1500 firme di cittadini. Un testo elaborato durante l'estate in un tavolo allargato (a cui hanno partecipato tante persone, gruppi, associazioni e partiti)  per trovare risposta alla domanda che i cittadini continuavano a fare: “Perchè a Reggio Emilia non viene applicato il referendum e l'acqua è ancora gestita dal privato?”.

Acqua pubblica e partecipata per la Regione Abruzzo

Category: Focus per Paese e Città
Creato il Lunedì, 05 Novembre 2012 12:05

Il Forum abruzzese dei movimenti per l'acqua presenta una proposta di legge regionale alternativa sul Sevizio Idrico.

Il Forum abruzzese dei movimenti per l'acqua, lavorando in maniera assembleare e partecipativa, ha elaborato una proposta di legge regionale sul servizio idrico. Si tratta di un disegno di legge in linea con l'espressione dei 600.000 cittadini abruzzesi che il 12 e 13 giugno 2011 hanno decretato democraticamente l'acqua come bene comune non economico, poiché essenziale ed insostituibile all’uomo.

La Corte Costituzionale italiana fa saltare le privatizzazioni di acqua

Category: Notizie locali
Creato il Venerdì, 20 Luglio 2012 09:15

Grande vittoria dei movimenti, la Corte Costituzionale fa saltare le privatizzazioni di acqua e servizi pubblici locali.

Oggi, 20 Luglio, la Corte Costituzionale restituisce la voce ai cittadini italiani e la democrazia al nostro Paese. Lo fa dichiarando incostituzionale, quindi inammissibile, l’articolo 4 del decreto legge 138 del 13 Agosto 2011, con il quale, il Governo Berlusconi, calpestava il risultato referendario e rintroduceva la privatizzazione dei servizi pubblici locali. Questa sentenza blocca anche tutte le modificazioni successive, compresa quelle del Governo Monti.

La sentenza esplicita chiaramente il vincolo referendario infranto con l’articolo 4 e dichiara che la legge approvata dal Governo Berlusconi violava l’articolo 75 della Costituzione. Viene confermato quello che sostenemmo un anno fa, cioè come quel provvedimento reintroducesse  la privatizzazione dei servizi pubblici e calpestasse la volontà dei cittadini.