Gentile Europarlamentare
I negoziati sul Trattato di Libero Commercio tra la UE ed il Giappone furono avviati nel marzo 2013 (JEFTA_EU-Japan Free Trade Agreement). Su questo Trattato, tra il 10 ed il 13 dicembre pp.vv., è previsto il voto in plenaria del Parlamento Europeo.
Il JEFTA è il maggiore accordo commerciale mai concluso da parte dell'Unione Europea, con un paese il cui PIL è tre volte quello del Canada – partner del precedente trattato, il CETA, che, secondo quanto stabilito dalla Commissione Europea, è stato preso a modello per il JEFTA.
Mentre il CETA ha incluso alcune esenzioni tanto per le risorse idriche quanto per la gestione dell'acqua pubblica e delle acque reflue, le clausole del JEFTA addirittura non ne prevedono. In aggiunta, una considerevole quantità di poteri verrà trasferita dal Parlamento Europeo a comitati assolutamente privi di trasparenza.
A differenza del CETA (Art. 1.9), nel JEFTA non c'è nessun articolo sui “diritti e gli obblighi riguardanti l'acqua”. Il suddetto articolo del CETA, sebbene in maniera insufficiente, esclude che l'acqua “nel suo stato naturale” diventi una merce e, sebbene sempre in maniera insufficiente, preserva i diritti delle autorità pubbliche a decidere in maniera indipendente come allocare le risorse idriche.
A fronte delle esenzioni del CETA sull'acqua, alcuni stati membri hanno insistito per includere nello Strumento Interpretativo Congiunto del CETA – legalmente non vincolante (No. 11, p. 8) – chiarimenti al riguardo. In special modo il resoconto della dichiarazione della Slovenia al Consiglio mette in luce le carenze del CETA e sottolinea il diritto della Slovenia a limitare o cancellare i diritti di concessione sull'acqua (No. 23, p. 18). Tutto ciò è assente nel Trattato JEFTA.
Vi rammentiamo che l'acqua è essenziale per la vita. In un'epoca nella quale la scarsità di acqua sta diventando un fenomeno di proporzioni mondiali, dobbiamo considerare chiunque approvi il JEFTA come un soggetto dal comportamento assolutamente irresponsabile.
Inoltre il JEFTA non prevede in ambito settoriale di escludere i servizi sulle acque reflue dagli obblighi sull'accesso al mercato, rendendo questo rilevante servizio soggetto solo ad un a clausola orizzontale (clausola sui servizi pubblici) che non è stata definita per la sua applicazione nelle liste negative sui servizi. Diversi esperti hanno sottolineato l'estrema incertezza interpretativa a livello legale di questa clausola, così come, più in generale, la gran quantità di termini indefiniti in tutto il Trattato. Ora, nel JEFTA, questa incertezza interpretativa raggiunge un livello allarmante dal momento che il preminente comitato interno del JEFTA, il “Joint Commettee”, è autorizzato ad adottare interpretazioni a livello legale delle clausole del Trattato (Art. 22.1 para 5, p. 548). Ciò permetto uno sviluppo del JEFTA a livello legale del tutto indipendente – perfino contro la volontà dello stesso Parlamento Europeo (Art. 218 para. 9, TFEU)! Questo tema non riguarda solo l'acqua ma anche qualsiasi aspetto trattato nel JEFTA.
Deve risultare ovvio e chiaro ad ogni membro del Parlamento che qualunque consenso al JEFTA equivarrebbe a consegnare da parte del Parlamento Europeo ampi poteri istituzionalmente riconosciuti nelle mani di un comitato JEFTA assolutamente privo di trasparenza! Il vostro mandato non permette un tale trasferimento!
Inoltre, il Trattato JEFTA include una lista negativa per i servizi. Nel corso dei negoziati per il CETA, il Parlamento Europeo ha messo in chiaro che l'accettazione di una lista negativa in un trattato commerciale sarebbe stata un caso unico del tutto eccezionale, vedi No. 5, risoluzione P7_TA(2011)0257 dell'8 giugno 2011. Ebbene il JEFTA sarebbe il primo trattato ad includere di nuovo una lista negativa. Se il Parlamento intende essere preso sul serio, deve attenersi alle sue stesse risoluzioni e respingere l'adozione nel JEFTA di una lista negativa.
Riguardo a tutto ciò, facciamo fortemente appello a tutti i Membri del Parlamento Europeo affinché votino contro il JEFTA nella prossima plenaria. È in gioco il futuro della nostra acqua così come la nostra democrazia parlamentare.
Distinti saluti
Il Movimento Europeo per l'Acqua è una rete aperta, inclusiva e pluralista il cui fine è quello di rafforzare il riconoscimento dell'acqua come bene comune e come diritto fondamentale universale. Ha membri in 11 paesi europei.
hello (at) europeanwater.org