Acqua per tutti, Acqua per la Pace. In occasione del suo incontro annuale, il Movimento Europeo dell’Acqua (EWM – European Water Movement) riafferma il governo pubblico e democratico di questa risorsa vitale, che deve essere preservata quale bene comune contro qualsiasi privatizzazione, mercificazione ed accaparramento.
A fronte delle emergenze ambientali, sociali e politiche, il patrimonio naturale e le risorse idriche devono essere preservati mediante la loro prevenzione e protezione. Dinanzi a penuria, siccità e inondazioni, la garanzia di acqua per ciascuno deve avere priorità rispetto ad un utilizzo industriale od agricolo eccessivo od illegittimo. È imperativo ripristinare ecosistemi perturbati o distrutti, nonché la qualità dell’acqua, drammaticamente inquinata da agenti chimici tra cui PFAS e microplastiche. A tal fine deve essere garantito il supporto alla transizione agro-ecologica e devono essere adottate misure rigorose riguardo all’utilizzo e allo scarico di sostanze tossiche.
L’attuazione del diritto umano per tutti ai servizi idrosanitari richiede che l’acqua venga esclusa da processi di liberalizzazione, mercificazione, finanziarizzazione ed accaparramento. Il governo dell’acqua deve essere pubblico, trasparente e partecipativo, con un ruolo attivo di cittadini e lavoratori. Supportato e accompagnato da partenariati pubblico-pubblico, esso deve garantire l’accessibilità economica per tutti, la qualità dei servizi ed adeguati investimenti nelle infrastrutture e nella manutenzione necessaria per la riduzione delle perdite in rete.
I paesi che si trovano nella fase del processo di unione alla UE, in particolare i paesi balcanici, non devono essere trattati come zone sacrificali. I loro corpi idrici sono parte del sistema idrico europeo e devono essere preservati dal rischio di devastanti progetti minerari; i territori ai confini della UE non devono essere ridotti unicamente a fonte di prelievo di materie prime chiave.
Il Movimento Europeo dell’Acqua è estremamente preoccupato per l’attuale stato di guerra e per il crescendo di conflitti, dove l’acqua gioca un ruolo chiave. L’acqua non può essere utilizzata come strumento geopolitico, o peggio, come arma di guerra, come in Palestina, Siria-Iraq, Ucraina, Turchia e in altre regioni. Il Movimento Europeo dell’Acqua riafferma il suo incondizionato appoggio a queste popolazioni ed ai loro rifugiati. Chiede un immediato cessate il fuoco su tutti i fronti di guerra e fa proprio l’appello dell’ONU “Acqua per la Pace”.
Esprime inoltre preoccupazione per la crescente militarizzazione della società e chiede di fermare e contrastare attivamente la criminalizzazione e lo screditamento dei movimenti in difesa dei beni comuni e, più in generale, del diritto al dissenso e della libertà di informazione e di parola.
Queste istanze sono state espresse in una lettera aperta alle istituzioni della UE, ai rappresentanti eletti ed ai candidati alle prossime elezioni europee, con la richiesta di un’immediata riattivazione dell’Iniziativa per la Resilienza dell’Acqua (Water Resilience Initiative), articolata su tali punti.