Traduzione italiana da parte del Coordinamento Campano Acqua Pubblica con il Comitato Umbro Acqua Pubblica di un articolo nel blog "Carnets d'eau" di Le Monde diplomatique.
Sotto le spoglie di un importante progresso tecnologico, a metà degli anni 2000 Veolia e Suez installarono un sistema di lettura a distanza sui 90.000 contatori del servizio idrico di Parigi. Questa innovazione si è trasformata in un incubo per il consiglio comunale della capitale. Il caso, già costato 50 milioni di euro agli abitanti della capitale, è un chiaro riflesso dell'influenza insidiosa delle multinazionali dell'acqua francesi sulle politiche pubbliche dei servizi essenziali.
Negli anni del Barone Haussmann e dell'ingegnere Eugène Belgrand la distribuzione dell'acqua a Parigi era garantita da un azienda comunale (régie municipale). Solo la fatturazione dei consumi era affidata alla Société Générale des Eaux, creata con decreto Napoleonico nel 1853, in conseguenza di un sottile compromesso strappato dalla dura lotta dei liberali del tempo, incarnati dall’immagine di Guizot del "Diventare ricchi…".
Quando Jacques Chirac conquista la città di Parigi nel 1985, il suo amico e vecchio complice Jérôme Monod, Presidente della Lyonnaise des Eaux e co-fondatore del partito politico Rassemblement pour la République (RPR), di cui sarà per lungo tempo segretario generale, sente che è arrivato il suo tempo. La Société Générale des Eaux è oggi meglio conosciuta sotto il nome di Veolia, la Lyonnaise des Eaux sotto quello di Suez.
Due anni dopo il "grand Jacques" affidò la distribuzione dell'acqua della riva destra (della Senna) alla Société Générale des Eaux e della riva sinistra alla Lyonnaise des Eaux. La montatura inventata per l'operazione è quanto mai bizzarra. Il Comune crea una società semipubblica (SEM), SAGEP, di cui detiene il 70 % del capitale, il resto è ripartito in parti uguali, con il 14 % per ciascuna delle due filiali dei due gruppi. Ed è la SAGEP che stipula con Société Générale des Eaux e Lyonnaise des Eaux i due contratti per la distribuzione dell'acqua, generando così innumerevoli conflitti di interessi.