A metà novembre un gruppo di Europarlamentari ha tentato di rilanciare un gruppo di pressione lobbistica all’interno del Parlamento Europeo, pretendendo di essere portavoce del tema dell’acqua. Tuttavia lo scopo dichiarato di questo gruppo di Europarlamentari ignora gli sforzi intrapresi in questi dieci anni dalla società civile europea per conseguire a livello europeo il diritto umano all’acqua.
Alcuni membri di questo Gruppo Europarlamentare sull’Acqua registrano un preoccupante atteggiamento nei confronti del diritto umano all’acqua e sembrano piuttosto preoccupati di non compromettere gli interessi delle lobby e dell’industria.
A questo riguardo come Movimento Europeo dell’Acqua abbiamo spedito a tutti i membri del Parlamento Europeo una lettera in cui fa chiarezza sul tema e richiede che l’Unione Europea riconosca l’acqua quale diritto umano, come richiesto anche dieci anni fa da quasi 2 milioni di cittadini in occasione della prima Iniziativa dei Cittadini Europei portata a compimento con successo. Abbiamo anche richiesto di esprimere da parte delle istituzioni una chiara posizione contro la quotazione in Borsa dell’Acqua, questo in linea con le preoccupazioni espresse al riguardo dal Relatore Speciale dell’ONU per i diritti umani.
Noi continueremo a richiedere, sulla base di quanto sancito dalla Carta di Napoli, il riconoscimento e l’attuazione del diritto umano all’acqua potabile ed ai servizi igienici, in quanto necessari alla vita. L’accesso all’acqua quale diritto umano universale andrebbe introdotto in tutte le costituzioni degli Stati Membri e nei principi ed atti fondamentali dell’Unione Europea; inoltre l’Acqua deve essere esclusa da tutti i trattati internazionali sul commercio, inclusi i trattati dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, e dalle regole interne sul mercato dell’Unione Europea. Nulla di tutto ciò si trova nel Gruppo di Europarlamentari sull’Acqua.
Qui nel seguito il testo della lettera :
Egregi Europarlamentari
A nome del Movimento Europeo dell’Acqua desideriamo informarvi che l’iniziativa del MEP Water Group non riconosce come priorità l’acqua quale diritto umano, così come riconosciuto dall’ONU con la Risoluzione 64/292 adottata nel 2010.
Facciamo appello ai membri del MEP Water Group ed a tutti i membri dell’Europarlamento nella sua interezza a considerare, riconoscere ed attuare il diritto all’acqua, come richiesto da quasi 2 milioni di persone nel 2013 con l’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE). Vi rammentiamo i tre pilastri dell’ICE che non sono stati ancora attuati nella legislazione UE:
- Acqua e servizi sanitari garantiti per tutti in Europa.
- No alla liberalizzazione dei servizi idrici. Ciò implica anche l’esclusione dell’acqua dai trattati sul commercio e sugli investimenti.
- Accesso universale (Globale) all’acqua e ai servizi sanitari
Desideriamo anche richiamare la vostra attenzione sulla necessità di considerare l’acqua come un bene pubblico, un diritto umano ed un bene comune, requisito questo che non è stato sostenuto nella dichiarazione di missione del MEP Water Group. Siamo convinti che sarebbe più appropriato adoprarsi per una dichiarazione contro la quotazione dell’acqua in Borsa. Al riguardo vi rammentiamo la grave preoccupazione espressa dal Relatore Speciale dell’ONU sul Diritto Umano all’Acqua e ai Servizi sanitari e dalla società civile europea, in contrasto con l’inaccettabile silenzio delle istituzioni della UE.
Saremmo lieti di poter constatare un auspicabile cambiamento su questo tema,
Distinti saluti